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Sardegna

Presentato online il Rapporto Crc sui diritti dei minorenni

L'Uisp con CRC che tramite il suo lavoro fornisce una panoramica sulla tutela dei diritti dei più piccoli. Interviene Loredana Barra

 

In occasione della Giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 20 novembre il Grupppo CRC ha presentato il 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della CRC in Italia, nel corso di un evento online aperto alle esperienze di vari professionisti, associazioni e altri operatori del settore educativo. Il Rapporto fornisce una panoramica completa di tutti i diritti riconosciuti dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Dall'analisi del Gruppo CRC, di cui fa parte anche l'Uisp, emerge la grande complessità della realtà odierna e la necessità di avviare un processo di ricomposizione in grado di promuovere il benessere complessivo delle persone di minore età che vivono nel nostro Paese.

Per l'Uisp è intervenuta Loredana Barraresponsabile politiche educative e inclusione Uisp che ha dialogato con Renato Serra, direttore generale della direzione dei beni culturali, informazione e spettacolo della Regione Sardegna.
“L'emergenza educativa è un tema cruciale - ha sottolineato Barra in apertura di intervento - su questo è necessario agire in modo multisettoriale e multidimensionale, allargando le reti che possono offrire una cura educativa alle giovani generazioni. Sul recente fatto di cronaca dell’uccisione di Giulia Cecchettin si è parlato di rispetto del rispetto del corpo, e dunque di uno strumento universale che può essere alla portata di tutti, rappresentato dall'utilizzo del corpo in modo consapevole. A proposito di ciò lo sport non va visto nella sua accezione prestativa ma per il suo valore educativo, come si evidenzia a lungo nel Capitolo del Rapporto dedicato a "Sport, movimento, educazione", in cui si ricordano le evidenze scientifiche che dimostrano i benefici dello sport per le persone minorenni. Lo sport deve essere visto come strumento di prevenzione di alcune patologie e aiuto nel combattere le disuguaglianze sociali. Ma non solo. Bisogna considerare anche l’impatto psitivo sulle relazioni sociali e il miglioramento dell'empowerment personale".

GUARDA L'INTERVENTO DI LOREDANA BARRA

Nel capitolo 7, paragrafo 10, del Rapporto si trovano le raccomandazioni al mondo della scuola e al sistema sportivo: il Gruppo CRC raccomanda: "Al ministero dell’Istruzione e del Merito di prevedere un’adeguata e specifica procedura di formazione del personale del mondo della scuola, ivi compresi gli insegnanti della scuola primaria che insegnano nelle classi in cui non è previsto l’insegnante di educazione fisica, e l’opportunità di un’eventuale modifica degli ordinamenti scolastici; Al Dipartimento per lo Sport di implementare e monitorare il lavoro svolto in merito al tema di Child Safeguarding Policy (CSP) nel mondo dello sport, con l’analisi dei dati rispetto alle ASD (Associazioni Sportive Dilettantistiche) e SSD (Società Sportive Dilettantistiche) che si sono dotate di policy e procedure di tutela dei minorenni; Al Dipartimento per lo Sport di valorizzare il ruolo degli Enti di Promozione Sportiva, delle ASD e SSD, in considerazione del loro impegno diretto sui territori in condizioni di disagio e di svantaggio sociale, con attività non necessariamente orientate all’alta prestazione".

"Oggi lo sport è entrato in Costituzione grazie alla modifica dell'articolo 33, che riconosce il valore sociale e educativo e di promozione del benessere psicofisico - ha aggiunto Barra - Nonostante la tutela costituzionale in Italia un bambino su cinque di età fra i 6 e i 10 anni non pratica sport e nel 30% dei casi le ragioni sono di tipo economico. Insomma, lo sport per molti bambini e bambine è un vero e proprio lusso".

Per quanto riguarda il fenomeno dell’abbandono sportivo Barra ha evidenziato “il forte legame con l’abbandono scolastico; qui torna l'azione multisettoriale e multidimensionale che dovremmo fare per garantire alle giovani generazioni un futuro più roseo di quello che intravediamo. L'abbandono sportivo aumenta in maniera esponenziale e con lui il numero di giovani sedentari che hanno problemi di obesità e sovrappeso. Tra i motivi dell’abbandono è stato evidenziato un eccessivo stress causato da un'attività troppo competitiva, quindi dobbiamo proporre uno sport che sia per tutti e che tenga conto dei bisogni di tutti”.

Infine, nel dialogo con Renato Serra emergono alcune esperienze della regione Sardegna che lasciano al dibattito un'importante riflessione sull'assenza di impianti sportivi in molte regioni d'Italia.

Durante il pomeriggio è intervenuta anche la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Eugenia Roccella. La ministra ha dichiarato: "La politica deve agire in rapporto costante con la cittadinanza attiva, le associazioni, gli enti locali. L'emergenza educativa la si legge nei dati Istat e Eurostat, in tal senso alcune problematiche, come la solitudine dei ragazzi e il gap sulle competenze digitali devono essere risolte. Pertanto non solo è fondamentale sollecitare le responsabilità della scuola ma anche e soprattutto quelle familiari e genitoriali".

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